Cosa deve avere un team di successo nel design?
Un buon team è molto importante, e un team felice lo è ancora di più.
Qualche tempo fa ho letto un libro dal titolo “Extreme team” di Robert Bruce Shaw dove si parla di grandi aziende con team di successo.
Successo inteso come felicità poiché vengono rispettate le esigenze le competenze e bisogni di ciascun individuo.
Girovagando sul web una frase che mi ha molto colpita è stata “Non è più tempo per le imprese solitarie”.
Siamo nell’era dell’individualismo eppure abbiamo bisogno di fare gruppo e di organizzarci in squadra.
Il mondo del design è complesso, ne discutevo proprio con la mia collega Laura lo scorso weekend.
Questo settore richiede una preparazione costante, a trecentosessanta gradi e non avremmo modo di eccellere in tutti i settori ed è per questo che abbiamo bisogno di fare squadra.
In questi ultimi due anni mi sono trovata a far parte di cinque diversi team per progetti differenti, con persone differenti ma con dinamiche molto simili. Un team vincente dovrebbe rispecchiare dei punti fondamentali, quali:
1- AVERE UN OBIETTIVO COMUNE: e quest’obiettivo deve essere misurabile. Tempi, costi e fattibilità. È importante che tutti i componenti del gruppo lavorino per l’obiettivo senza avere dubbi o indecisioni.
2- SVILUPPARE L’ECCELLENZA: ogni persona che appartiene al gruppo deve essere sicura di apportare qualcosa di nuovo. Avere chi ha voglia di mettersi in discussione è un tesoro molto grande. Mettersi in discussione e voler crescere ogni giorno, è indice di competenza e altruismo, valore molto importante quando si lavora con altre persone.
3- SENTIRSI PARTE DI UNA SQUADRA: ognuno deve avere un ruolo ben preciso, e dare sempre il massimo per il proprio team e l’obiettivo comune.
4- LA FELICITÀ: come accennato all’inizio dell’articolo, la felicità non è un elemento banale bensì la chiave per il successo. È importante conoscersi bene, capire quali sono i propri punti deboli e forti. Aver sviluppato un buon livello di intelligenza emotiva è sicuramente una grande discriminante.
Questi sono dei punti che trovo fondamentali per i team e che possono essere applicati a qualsiasi settore, incluso quello del design.
Cosa deve avere un buon team nel settore del design?
Tra i siti che ho consultato cercando uno storico su come i designer immaginassero il loro team ideale e quali peculiarità dovesse avere, ho trovato un articolo che mi ha fatto molto ridere e riflettere allo stesso tempo.
Quando a un gruppo di designer è stata posta questa domanda alcuni di loro hanno risposto: “i soldi”, “l’analista”, “sanno chi comanda”. Al di là di queste risposte che ho trovato buffe, ma anche con un fondo di verità, mi piacerebbe fare un riassunto di ciò che ho trovato interessante per un team di designer:
· RESILIENZA: adattamento alle situazioni cercando di trovare una soluzione al problema e pensando che il raggiungimento dell’obiettivo è la priorità.
· TRASPARENZA: parlarsi in modo chiaro senza ferire l’altro trovando il modo per poter fronteggiare le situazioni complesse.
· MENO EGO E PIÙ PERSONALITÀ: Le idee possono funzionare o non funzionare e questo vale per tutti. È importante riconoscere nell’altro le proprie abilità e viceversa.
· FIDUCIA: per essere un buon team bisogna essere coesi e senza fiducia non si va da nessuna parte. Quindi fuori malelingue e doppiogiochisti.
· UNA CHIARA DISTRIBUZIONE DEI COMPITI: chi fa cosa e questo è fondamentale per non creare rotture o incomprensioni.
· VERSATILITÀ: creativi e giocosi al momento giusto, veloci e concentrati verso l’obiettivo.
Certo è che gli errori si commettono e quando si è all’interno di un gruppo può essere normale che si creino incomprensioni, non siamo perfetti ma è buona cosa cercare di mettersi in discussione ed imparare dagli errori ed è fondamentale riconoscere di aver sbagliato per migliorarsi. Credo che il problema non sia commettere errori ma perseverare nel lungo periodo e non darsi l’opportunità di crescere e migliorare.
Nel nostro lavoro non possiamo permetterci di armarci e “combattere” in solitaria perché non è possibile e ne risentirebbero in modo negativo la qualità di progetti e la crescita professionale, è quindi una buona regola che ci impegniamo a lavorare su noi stessi al fine di stare meglio con gli altri e con il nostro team.
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