È di DESIGN.

Il design rende le cose reali

È di DESIGN.

“Mi prendi quella lampada di design?” “Scusa, ma chi è Design?”

Se è capitato anche a voi di imbattervi in questa difficile conversazione vi consiglio di leggere questo articolo.

Questo termine tanto inflazionato e usato da molti, in realtà, che cosa significa?

Il termine “design” viene dal verbo inglese “to design” che significa progettare.

Il buon design lo si riconosce perché è invisibile. Quando un oggetto è “di design” significa che l’utilizzo del prodotto in esame crea piacevolezza e soddisfazione.

Come avevo fatto cenno nel precedente articolo, una buona progettazione mette l’utente al centro (HUMAN CENTERED) e paradossalmente il buon design risulta essere invisibile.

A volte mi sento dire “sei un artista”. Alt, non è così, il design non è arte il design è design.

Con questo voglio dire che sono due cose molto differenti, l’arte crea opere per ottenere qualcosa di bello che dia espressione alle proprie qualità individuali e quindi ha la licenza di produrre qualcosa che non sia realmente utile.

Il lavoro dell’artista si basa sul gusto e sulla soggettività, l’importante è toccare le corde più profonde e suscitare emozioni.

fonte web

Il design progetta degli oggetti rivolti a un pubblico ben preciso attraverso una metodologia progettuale che permette di creare qualcosa di utile, funzionale ed esteticamente gradevole. L’oggetto di design deve essere riproducibile in ampia scala e non deve solo emozionare, ma soprattutto funzionare. Ricordiamo sempre che funzione ed estetica nel design svolgono un ruolo importante ed interconnesso.

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Per chi volesse approfondire, questa distinzione è presa in esame ed argomentata in maniera esaustiva nel libro Artista e designer di Bruno Munari.

Quindi per essere “di design” che requisiti deve avere un oggetto?

  1. FUNZIONALITÀ : nulla deve essere lasciato al caso e l’oggetto deve funzionare perfettamente, non ci devono essere errori perché questo crea nell’utente frustrazione e sappiamo bene che frustrazione e design non vanno per nulla d’accordo.
  2. EVOLUZIONE DEL PRODOTTO: un buon prodotto di design viene migliorato con il tempo, messo a punto, modificato affinchè sia la miglior versione di sé stesso. Questo è il motivo per il quale noi designer non ci accontentiamo mai del prodotto finale, ci piace essere in continua evoluzione un po’ come i cellulari che escono ogni anno, facciamo degli aggiornamenti continui.
  3. LESS IS MORE: Ludwing Mies Van der Rohe, è stato lui a dire questa frase. Essenzialità, pulizia nelle linee, ciò che non serve non va aggiunto. E non ha nulla a che vedere con il “tutto bianco”.  
  4. MATERIALI: I materiali vengono scelti secondo dei precisi criteri quali sensorialità e sostenibilità ove possibile. Questo è un punto importante perché in un progetto di design la scelta del materiale è fondamentale, deve essere parte del progetto sapere distinguersi e comunicare.

SEDIA WASSILY, MARCEL BREUER – icona del design

Ovviamente questi sono dei punti che ritengo importanti e validi e ci sarebbe da discutere molto di più ma credo che si possa già fare una valutazione attraverso questi quattro, per capire quando qualcosa è di design oppure no. Non è semplicemente l’oggetto carino, estroso, fantasioso e colorato, ma dietro c’è ben altro. Per fare design ci vogliono competenze, formazione continua e molta esperienza nel campo.