MEDITAZIONE, LEADERSHIP E LAVORO: come meditare in 4 passi e ritrovare il proprio equilibrio

MEDITAZIONE, COS’È
La meditazione è una pratica di osservazione del contenuto della nostra mente, ovvero i pensieri, al fine di portare più consapevolezza al nostro essere e a ciò che ci circonda. Esistono molti tipi di meditazione e molte definizioni di essa, per riassumerle tutte possiamo dire che è un’esperienza che facciamo con noi stessi.
Portare consapevolezza ai nostri pensieri ed emozioni tramite la meditazione ci aiuta a:
- Comprendere che noi non siamo né i nostri pensieri né le nostre emozioni
- Ci aiuta a vivere nel qui e ora (nel momento presente) donandoci più lucidità e chiarezza mentale
- Per chi lavora tanto e a volte prova la sensazione di sentirsi soffocare dai mille impegni, la meditazione è un’ottima pratica per centrarsi e dare le giuste priorità ai compiti e alle scadenze, con più serenità, presenza fisica e mentale
- Aiuta a focalizzarsi su ciò che è davvero importante per noi
- Ci permette di canalizzare al meglio le nostre energie

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PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE PER UN LEADER LA MEDITAZIONE A LA CONSAPEVOLEZZA
Nel mondo aziendale la meditazione è ancora una pratica poco utilizzata, solo alcuni manager la utilizzano e ne comprendono l’utilità.
Infatti, la meditazione sul posto di lavoro diventa sempre più comune e anche importante, date le evidenze scientifiche. Ricorrere a questa pratica quale strumento di conoscenza di sé per armonizzare il proprio equilibrio psico-fisico è utile anche per migliorare le performance lavorative.
È cosa risaputa che Steve Jobs ha praticato per anni meditazione, proprio allo scopo di permettere un dialogo continuo tra la parte razionale e quella emotiva del cervello.

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“Non puoi fermare le onde”, dice Zinn, “ma puoi imparare a padroneggiare il surf”.

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PRO DI UN LEADER CONSAPEVOLE
In scenari lavorativi così complessi come quelli di oggi, per un leader è fondamentale padroneggiare i propri pensieri e le proprie emozioni al fine di:
- Creare un clima di serenità anche quando i momenti sono complessi
- Aiutare i propri collaboratori nella gestione di problemi e situazioni
- Mantenere autodisciplina e autocontrollo
MEDITAZIONE: COME SI FA
Ci sediamo in una posizione comoda o ci sdraiamo a terra (per iniziare potrebbe essere utile mettere un timer di 5/10 minuti) e iniziamo a portare presenza e ascolto al nostro corpo, al nostro respiro e ai nostri pensieri, provando a rimanere distaccati da essi, semplicemente provando a “osservarli”.
“La mente è un ottimo servitore e un pessimo sovrano”
Con la meditazione puoi davvero imparare a controllare e gestire i tuoi pensieri, dedicando così le tue energie a ciò che è realmente importante. Gestendo al meglio la tua attività mentale riuscirai a gestire al meglio anche la tua vita personale e lavorativa.
MEDITARE A LAVORO QUANDO SI HA BISOGNO DI TROVARE DI NUOVO L’EQUILIBRIO
Può capitare che quando siamo a lavoro veniamo sopraffatti dalle tensioni ed entriamo in un circolo vizioso di pensieri negativi e ansia.
In questo caso, cerchiamo un posto tranquillo o isoliamoci con la musica nelle cuffiette, stendiamo bene la nostra colonna vertebrale e rimaniamo con la schiena dritta seduti sulla sedia e iniziamo:
- Concentrati sul tuo respiro, sembra una cosa semplice ma ti accorgerai che la tua mente inizierà a divagare e a distrarti con altri pensieri. Se succede cerca di osservare il pensiero che arriva, magari prova a catalogarlo (se è un pensiero relativo al passato, al futuro, al presente) e lascialo andare riportando la tua attenzione al respiro.
- Per mantenere la concentrazione e iniziate, contate fino a 10 (1 inspirazione, 2 espirazione e così via fino a 10).
- Se hai tempo fai un altro ciclo di respiri, se il tempo è poco va bene anche un unico ciclo per iniziare.
- Durante la tua “mini” meditazione a lavoro avrai la tentazione di smettere e alzarti perché la mente tende a divagare (riportare l’attenzione su di essa). Questo è un esercizio e una bella opportunità per mettere in pratica la gestione dei pensieri. Cerca di osservare questa sensazione che arriva, riporta l’attenzione al respiro e continua concludendo il tuo ciclo di respiro. Terminato, torna lentamente alla tua attività.

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OVERTHINKING: IL “RESPONSABILE” DELL’INFELICITÀ
Secondo gli studi di Daniel Gilbert, ricercatore di Harvard specializzato nella “felicità”, una mente che divaga è una delle principali cause di infelicità. Le sue ricerche hanno mostrato che in media spendiamo il 46,9% del nostro tempo svegli in pensieri sconnessi dall’attività a cui ci stiamo dedicando.
Praticamente “strapensiamo” (overthinking): rimuginando, ingigantendo, immaginando, creando una realtà passata o futura che si allontana sempre di più dal momento presente. Viviamo nei nostri giri di giostra mentali, tralasciando il corpo e disperdendo le energie, che potremmo invece canalizzare nella nostra attività, in una eccessiva attività mentale.

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Ringrazio l’operatrice olistica e insegnate di yoga Ilaria Cesarini che ha contribuito alla stesura di questo articolo con la sua professionalità e i suoi preziosi consigli.
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